Depressione: come riconoscerne i primi segnali

Foto di Valentina Villani

Molto spesso si parla di “depressione”, un male oscuro che ha diviso per decenni gli esperti, tra quelli che ne attribuivano un’eziologia biologica e quelli che sostenevano l’importanza di fattori psicologici. Oggi i dati disponibili suggeriscono che la depressione sia una combinazione di fattori genetici, ambientali e psicologici.

Il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM) realizzato dall’American Psychiatric Association, prevede alcuni precisi criteri per la diagnosi, di cui i due sintomi cardine sono l’umore depresso e la marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte o quasi tutte le attività. Ma quali sono i cosiddetti “campanelli d’allarme” a cui prestare attenzione prima che si trasformino in veri e propri sintomi?

Nelle primissime fasi spesso è difficile diventare consapevoli dei propri pensieri negativi, in quanto questi pensieri tendono a essere automatici e non pienamente coscienti. Tra i pensieri irrazionali che man mano si insidiano nella mente del depresso, vi è una tendenza all’esagerazione, ovvero a considerare certi eventi in modo estremo e catastrofico. Un’altra modalità è l’ipergeneralizzazione che si riscontra quando il verificarsi sporadico di uno o più eventi negativi viene trasformato in evento ricorrente, ad esempio pensieri come “non me ne va mai bene una” o “nessuno mi sopporta”.

Un’altra tendenza è quella di ignorare gli aspetti positivi considerando solo gli eventi spiacevoli e negativi della propria vita. Riconoscere una depressione al suo esordio è inoltre difficile perché si è soliti pensare all’individuo depresso come perennemente svogliato, triste, incapace di alzarsi dal letto o continuamente in lacrime. A volte è così, ma non sempre, soprattutto nelle fasi iniziali della malattia, anzi, a volte per contrastare l’umore depresso la persona appare addirittura molto attiva, agitata e desiderosa di rapporti sociali.

Tra i primi segnali visibili vi può essere un eccessivo aumento o diminuzione delle ore di sonno così come un aumento o una diminuzione dell’appetito. I quadri sintomatologici della depressione sono molto variabili: a volte si tende all’isolamento sociale, altre volte non lo si tollera, a volte si ha la sensazione di non valere nulla, altre di non essere apprezzato abbastanza, a volte non ci si sente amati da nessuno mentre altre sembra che nessuno sia degno di essere amato, a volte ci si sente perseguitati da un destino avverso, altre volte si ha la sensazione di essere colpevoli rispetto a qualsiasi cosa accada ad amici e parenti.

La stanchezza e la sensazione di affaticamento sembra essere una costante, si tende a rimandare ogni piccola incombenza e si fatica a prendere anche la più piccola decisione. Irritabilità e difficoltà di concentrazione sono altri sintomi della fase iniziale della depressione così come il disinteresse sessuale.

Al di là della specifica manifestazione sintomatologica che ogni soggetto mette in atto, sembra che l’esordio della depressione sia legato a una percezione intima di sé e del proprio stato psichico avvertito come sensazione spiacevole di perdita di senso, pur continuando a svolgere le stesse attività di prima. Per questo motivo spesso la vergogna impedisce di comunicare il proprio stato in maniera tempestiva e un precoce riconoscimento della depressione permette non solo di poterla curare con maggiore facilità, ma anche di limitare o evitare l’eventuale uso dei farmaci.

Dott.ssa Valentina Villani

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